Grazie al sindaco Pavone-Attila, e ai suoi sodali, via Colombo è diventata “Il deserto dei Tartari”.
E i maestosi pini fonoassorbenti, che durante la loro vita avevano regalato l’ossigeno, ed assorbito l’anidride carbonica, sono stati abbattuti e sostituiti da miseri alberi stuzzicadenti.
Eppure, anche a Pescara sono state abbattute 16 piante lungo il viale Regina Elena, ma saranno sostituite, grazie all’Amministrazione comunale, da 37 alberi con altezza minima di tre metri e mezzo, tra pini domestici e pini d’Aleppo.
Povera Roseto, diventata la Cenerentola dell’Abruzzo, dopo la vergognosa chiusura della Stazione ferroviaria e dei bagni pubblici, ignorata dal Sindaco e dalla Giunta comunale.
E quello che fu il Lido delle Rose è ormai sprofondato a livello dei paesi incivili, e i nostri antenati si staranno rivoltando nelle tombe.
Urge adesso uno scatto d’orgoglio per risorgere dal fango di quest’ultimo lustro, e le elezioni del 5 giugno possono diventare l’occasione per tornare all’antico splendore storico, naturalistico e paesaggistico.
Meditate rosetani, meditate!